Rei (礼), il Rispetto

Mi piace ogni tanto guardare questa foto, esprime un concetto importante, caro alle didattiche che provengono dall’Oriente, il Rei (in giapponese 礼) una norma importante della vita sociale del dōjō, il rispetto.
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Oggi gli insegnanti, anche e soprattutto nel Jūdō, vengono considerati alla stregua di impiegati a cui lasciare i figli qualche ora a settimana. Posso anche ammettere che a volte sia così, bisognerebbe comunque valutare di volta in volta l’operato di un insegnante, il suo coinvolgimento e impatto nella formazione dei ragazzi.
 
Un bravo insegnante si spende molto di più di quanto previsto da un contratto d’iscrizione in palestra; per la crescita dei propri atleti sacrifica molte ore del proprio tempo per la pianificazione delle attività e per le attività extracurriculari. Questo tipo di attitudine trova raramente riscontro al giorno d’oggi da parte dei ragazzi, proprio perchè, a mio parere, mancano modelli positivi.
 
Anche le famiglie dovrebbero spendersi per confrontarsi e per stimolare gli atleti a condividere con gli insegnanti le varie problematiche e le scelte di quanto riguarda la pratica della disciplina, l’armonizzazione con gli impegni scolastici e in genere della vita quotidiana, l’attenzione a una crescita integrale sana inerentemente alla salute e all’alimentazione, la valutazione sull’opportunità di introdurre troppi stimoli nella formazione del giovane atleta.
 
Questo avviene raramente e contribuisce, sempre a mio parere, a creare nei ragazzi e nelle ragazze confusione riguardo a quella mancanza di un punto di riferimento che potrebbe rivelarsi fondamentale nella formazione dell’individuo.

Tralascio di approfondire il piano sportivo della questione, in questo caso infatti la mancanza di una “didattica del rispetto” porta inevitabilmente al calo della prestazione, alla ribellione e quindi all’abbandono della disciplina.

I.T. Alfredo Malagodi